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Descrizione del libro

L'"Elettra" di Sofocle ha sempre goduto, nei duemila-cinquecento anni dalla sua comparsa, di una popolaritÃ eccezionale, tanto da conoscere numerosissime riscritture sino all'Elektra di Hofmannsthal (poi trasformata in memorabile opera in musica da Richard Strauss), a O'Neill, Giraudoux e Sartre. La personalitÃ della protagonista vi campeggia assoluta. La trama si svolge con rapiditÃ stupefacente, ma con una quantitÃ di svolte e raddoppiamenti sensazionali. Il tessuto lirico, drammatico e melodrammatico Ã¨ teso come la corda di una lira. In questa edizione si dÃ una lettura nuova della protagonista: Elettra vi Ã¨ interpretata come un "problema" Â«in quanto ostacola i cospiratori e ruba la scena ai loro pianiÂ»; il dramma stesso si configura come "problema", Â«perchÃ© Ã¨ privo del normale meccanismo che serve a portare avanti la tramaÂ». Davanti alla sconfitta ateniese nella guerra contro Sparta, Sofocle sceglie di Â«sondare piÃ¹ da vicino l'individuo drammaticoÂ», ma anche qui sorgono questioni non indifferenti: per esempio, Â«puÃ² un individuo eroico essere esemplare se la forza della sua personalitÃ non Ã¨ diretta contro potenti antagonisti ma resta un'esibizione largamente inefficace da parte di una personaÂ», come Elettra, Â«posta ai marginiÂ»? E ancora: perchÃ© Sofocle complica la trama del riconoscimento tra Elettra e Oreste giÃ resa celebre dalla versione di Eschilo? Nell'Elettra sofoclea tale intreccio si sviluppa in una serie di scene di finzione che vedono il Precettore narrare la morte di Oreste; poi la sorella Crisotemi annunciare che Ã¨ vivo e raccontare una replica dell'episodio, ben noto dalle Coefore, presso la tomba di Agamennone; quindi la comparsa dell'urna, portata da Oreste stesso, che ne conterrebbe le ceneri, e l'esibizione dell'anello paterno come prova definitiva. Â«SÃ¬, proprio l'unico che viene a soffrire dei tuoi maliÂ», dice Oreste di sÃ© stesso un attimo prima, in un verso denso di compassione. Â«Oreste Ã¨ qui morto per finzione, e ora per quella finzione sano e salvoÂ», esclama Elettra, convinta dall'anello. Quella Â«finzioneÂ» Ã¨ la chiave di volta dell'emozione intensa che ancora oggi suscita l'"Elettra" di Sofocle.