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Descrizione del libro

Â«Come possiamo combinare le parole vecchie in nuove sequenze, cosÃ¬ che esse sopravvivano, che creino bellezza, che dicano la veritÃ ?Â» Era questo, per Virginia Woolf, Â«il problemaÂ» del linguaggio letterario. Problema alla cui soluzione si dedicÃ² con la sua riflessione teorica e con la pratica narrativa, alla ricerca di una frase elastica e flessibile, una frase femminile . E allo studio dell'esperienza letteraria femminile Virginia si dedicÃ² fin da giovane quando, poco piÃ¹ che ventenne, iniziÃ² a collaborare con il Â«Times Literary SupplementÂ», affermandosi presto come una delle voci piÃ¹ importanti della critica anglosassone. Le sue recensioni coprono un ampio spettro di generi, dal romanzo alla poesia, dagli epistolari alla memorialistica ai libri per l'infanzia, contribuendo a infrangere i confini tra fiction e non-fiction . Ne Ã¨ testimonianza l'antologia di testi costruita da Oriana Palusci: dalle scrittrici del Seicento, reali o immaginarie (emblema di queste ultime Ã¨ Judith, l'ipotetica e Â«meravigliosamente dotataÂ» sorella di William Shakespeare), fino alle "consorelle" sue contemporanee Katherine Mansfield e Vita Sackville-West, Woolf va componendo una vera e propria storia della letteratura inglese scritta da donne, e anche una storia della coscienza femminile che si batte per affrancarsi. Culmine di questo percorso Ã¨ l'opera della stessa Virginia, nella quale si intravede un'Inghilterra utopica in cui le scrittrici saranno grandi perchÃ© avranno ottenuto "una stanza tutta per sÃ©".