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Estasi e terrore. Dai greci a Mad Men: Il critico serio - sostiene l'autore di "Un'Odissea" - non si limita a imporre il suo Â«mi piaceÂ» o Â«non mi piaceÂ», ma dÃ al lettore gli strumenti per farsi una sua idea. Dalla lirica di Saffo ai film di Pedro AlmodÃ³var, dalla persistenza del mito del "Titanic" nella cultura contemporanea alla serie televisiva "Mad Men", Daniel Mendelsohn ha sempre qualcosa di nuovo da insegnarci, e riesce a trovare un significato profondo e sorprendente laddove forse non avevamo mai pensato di cercarlo. Â«Sorrido sempre quando qualcuno intervistandomi mi chiede se le recensioni siano un modo per sbarcare il lunario (a differenza dei libri, che sarebbero, si sottintende, la "cosa vera"). Per me le recensioni sono il pezzo forteÂ». CosÃ¬ si legge nel "Manifesto di un critico", un saggio che Ã¨ una vera, illuminante dichiarazione di poetica. Il critico serio, sostiene Mendelsohn in quelle pagine, non si limita a imporre il suo Â«mi piaceÂ» o Â«non mi piaceÂ» (come malauguratamente i social media ci abituano a fare), ma dÃ Â«a te lettore gli strumenti per farti una tua ideaÂ», condividendo la sua conoscenza, esplicitando le ragioni su cui si fonda il suo giudizio, e soprattutto cercando di trarre un senso dall'opera di cui si sta parlando. Ed Ã¨ esattamente ciÃ² che questo critico serio non manca di fare negli scritti raccolti in ognuna delle tre sezioni tematiche di cui si compone "Estasi e terrore": Â«Miti di ieriÂ», dedicata a testi antichi e alla vita dei loro autori, Â«Miti in technicolorÂ», su film e serie televisive, e Â«Miti d'oggiÂ», che accoglie temi contemporanei e di stampo autobiografico. Che si tra