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Descrizione del libro

Quante parole pronunciamo in un giorno? Quante sono necessarie a esprimere il flusso dei nostri pensieri? E a quante saremmo disposti a rinunciare in un salutare Â«digiuno della parolaÂ»? Siamo attenti all'inquinamento del cibo, dell'acqua e dell'aria, come mai non all'inquinamento verbale? Eppure, ci fa ammalare alla stregua di un cibo avvelenato. Noi siamo le parole che ascoltiamo e che pronunciamo, noi siamo le parole che pensiamo e questo saggio lo dimostra. Scavando nei rapporti delle parole con la realtÃ e lo spazio; raccontando i modi attraverso i quali esprimiamo le nostre emozioni; individuando le molteplici patologie della comunicazione che possiamo imparare a contrastare. Attingendo a molteplici fonti d'ispirazione, Anna Lisa Tota ci invita a conferire spessore alle nostre parole. PerchÃ© essere capaci di pensare e parlare bene Ã¨ una condizione essenziale per essere cittadini e cittadine del mondo felici, liberi e autorevoli. Â«Questo libro propone a me e a te, cara lettrice e caro lettore, di cambiare insieme: tu mentre lo leggi e io mentre lo scrivo, scavalcando cosÃ per sempre quel solco spazio-temporale che ci vorrebbe separati e impossibilitati ad aiutarci reciprocamenteÂ». Anna Lisa Tota Anna Lisa Tota Ã¨ professore ordinario di Sociologia della comunicazione presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell'UniversitÃ di Roma III e Gastprofessor all'UniversitÃ svizzera di St. Gallen. Fra le sue pubblicazioni: La cittÃ ferita. Memoria e comunicazione pubblica della strage di Bologna, 2 agosto 1980 (il Mulino 2002); Routledge International Handbook of Memory Studies (a cura di, con Trever Hagen, Routledge 2016). In copertina: illustrazione di Giuliana Corsini.