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Descrizione del libro

Una buona pratica preliminare di qualunque altra Ã¨ la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo. Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura. Questo Ã¨ un libro disordinato. E l'autrice ha scelto di lasciarlo cosÃ. Â«PerchÃ© ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse Ã¨ l'andatura della mente, forse quella del ricordo, forse Ã¨ l'intenzione di essere volatile o l'aspirazione alla semplicitÃ , in ogni caso Ã¨ qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine Ã¨ questo essere cosÃ come si Ã¨ seguendo un filo illogico di stare al mondoÂ». Ognuno di noi nel momento in cui accetta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale.
Restare con lâ€™innocenza di un bambino, con lo sguardo cosÃ¬ disincantato e puro da aprirsi alla meraviglia. Questo Ã¨ lâ€™invito di Chandra Candiani in Questo immenso non sapere, un libro di riflessione e di pensieri sparsi che la scrittrice offre al lettore per spingerlo ad essere felice in modo assai semplice: guardare il mondo come se non lâ€™avessimo mai visto, con curiositÃ e con quella meraviglia che solo una prima volta puÃ² offrire. Secondo Chandra Candiani tutto ciÃ² Ã¨ possibile e lo ribadisce in questo saggio, che non Ã¨ giusto definire tale, ma che Ã¨ piÃ¹ una disordinata raccolta di pensieri. In Questo immenso non sapere lâ€™apertura al mondo che ci offre la scrittrice Ã¨ espressa in modo sparso proprio come un vento che ci scompiglia i capelli e ci infastidisce, ma ci rende inconsapevolmente piÃ¹ belli. La Candiani ci invita cosÃ¬ ad azzerare le nostre conoscenze per metterci nella condizione di stare nel presente, in un oggi scoperto per la prima volta e che puÃ² essere visto senza paure, ma con la meravigliosa consapevolezza di una vita tutta da vivere e tutta da cogliere.