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I costruttori di ponti: L'occasione per scoprire o riscoprire uno dei racconti piÃ¹ profondi, cangianti e Â«indecidibiliÂ» di Kipling. Â«Un ponte Ã¨ ciÃ² che Kipling voleva essere tra l'Oriente della sua giovinezza e l'Occidente dell'etÃ adulta. Aveva ventitrÃ© anni quando lasciÃ² l'India dov'era nato, portandosi via una vasta memoria di storie, nomi, immagini, paesaggi, fantasie, e passÃ² il resto della sua vita a scriverne, tra l'Europa e gli Stati Uniti. Qui il racconto comincia come nella Bibbia: c'Ã¨ un cantiere, all'inizio. I costruttori di ponti, l'intelligenza dell'uomo, contro un fiume sacro agli dÃ¨i. Poi, il Diluvio. Il Gange sale per via della pioggia, minaccia di distruggere l'opera, ed ecco che Kipling butta all'aria il mito biblico con splendido senso dell'umorismo indiano: l'ingegnere inglese drogato d'oppio sogna un convegno di Celesti animali, e assiste al processo che salverÃ o condannerÃ il suo destino. Il coccodrillo furibondo, la scimmia vanitosa, la perfida tigre: "Il libro della giungla" fa irruzione. L'unico testimone Ã¨ il lascar PerÃ¹, vero protagonista della storia. Abilissimo tuttofare, una vita sui piroscafi della Compagnia delle Indie, poco devoto al suo guru e irrimediabilmente diviso a metÃ . Mezzo moderno, mezzo antico. Mezzo costruttore di ponti e mezzo adoratore degli dÃ¨i. Non sa piÃ¹ a cosa credere, PerÃ¹, se non forse al lavoro e all'oppio. Ãˆ lui il ponte tra i due mondi, Oriente e Occidente, che, scrive Kipling in una poesia, Â«non si incontreranno maiÂ»: ma possono guardarsi dalle rive del grande fiume. E il fiume - la terra - Ã¨ infine ciÃ² che resta, e che continuerÃ a scorre