Descrizione | La via del guerriero. Introduzione allo Hagakure: "Ho scoperto che 'La via del guerriero' è la morte. Per essere un perfetto samurai bisogna prepararsi alla morte continuamente, giorno dopo giorno." "La Via del guerriero" è stato scritto tre anni prima del plateale seppuku di Mishima eseguito da un balcone delle forze armate giapponesi. È dunque impossibile parlare di questa personale interpretazione dello Hagakure, breviario e galateo del samurai, settecentesco, testo sacro di etica e di precettistica, senza metterlo in relazione con le ragioni che hanno spinto il suo autore al suicidio rituale, in altre parole se e come abbia razionalizzato, mediante il commento allo Hagakure il proprio atto. Il libro tende pertanto ad assumere il valore di testamento spirituale, di addio alla vita e di giustificazione ideologica del suicidio. Leggendo le pagine di quest'opera, viene naturale pensare che Mishima si considerasse un moderno samurai e che davanti alla decadenza della società nipponica contemporanea, sconfitta dalla Seconda guerra mondiale e incapace di rilanciare un modello culturale nazionale, abbia scelto di riaffermare i valori in cui credeva in modo assoluto, tragico e definitivo. La verità su quel gesto non la sapremo mai, restano le sue opere e un biglietto lasciato dallo scrittore la mattina del suo suicidio: "La vita umana è breve, ma io vorrei viverla sempre". |