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Descrizione del libro

In questa coppia di Vite parallele (105-115 d.C.) Plutarco mette a confronto due "camaleonti" della politica di etÃ classica: il romano Coriolano che, esiliato da Roma per il suo autoritarismo, trova rifugio presso i nemici volsci e si pone alla loro guida contro gli ex concittadini, e il greco Alcibiade, discepolo di Socrate, paladino di Atene, disertore a Sparta e infine di nuovo coinvolto nelle sfortunate sorti ateniesi al termine della guerra del Peloponneso. Tanto Coriolano quanto Alcibiade rappresentano il paradigma di individui di talento non comune, ma destinati a una sorte disastrosa per sÃ© stessi e per la loro patria: nel primo, la ricerca implacabile dell'onore e della gloria scatena rancori che ne provocano la caduta; nel secondo, lo stile di vita audace e trasgressivo alimenta una reputazione che si rivela distruttiva - come scrive Plutarco Â«mai nessuno fu rovinato dalla propria fama quanto AlcibiadeÂ». A rendere interessanti queste due figure agli occhi dello storico non sono i vizi in sÃ©, ma il modo in cui un potenziale fattore di successo si Ã¨ trasformato in causa di fallimento. E la lezione che il moralista sembra volerci impartire Ã¨ che persino una natura nobile e grande ha bisogno di disciplina. Prefazione di Christopher Brendan Reginald Pelling.