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Descrizione del libro

Nel 2021 i morti sul lavoro sono stati 1221. Ogni giorno 3. Anzi, un po' dÃ¬ piÃ¹: 3,345... Una strage che non fa mai abbastanza rumore e che non conosce tregua. Erano 1221 uomini e donne morti per vivere, gente comune che a volte accettava paghe orarie indecenti pur di portare a casa qualcosa. Persone diverse l'una dall'altra ma accomunate, nel loro tragico finale, da ciÃ² che stavano facendo: lavorare. Di queste vite spezzate, di queste piantine senza piÃ¹ linfa, Giusi Fasano racconta quel che sono state e quel che avrebbero voluto essere, la successione dei sogni infranti e l'umanitÃ dolente delle loro famiglie. Le voci fuori campo - quelle reali - sono dei parenti e degli amici che hanno aperto i cassetti dei propri ricordi per ricostruire ognuna di queste 21 storie. Ed Ã¨ grazie alle loro testimonianze che Ã¨ stato possibile dare voce - quella immaginaria - a chi non c'Ã¨ piÃ¹. Ne nascono 21 racconti in prima persona, drammatici, toccanti. Parole che planano sulle vite di ognuno di loro, sulle gioie, i dolori, le preoccupazioni, le persone care. C'Ã¨ chi Ã¨ stato ucciso dal fuoco come Giuseppe, l'ultimo a morire nel rogo della Thyssen, e chi dall'acciaio, perchÃ© Gabriele Ã¨ finito fra i rulli che appiattiscono la lamiera. Non mancano le donne: Luana, giovanissima mamma che ha lasciato la sua vita in un orditoio, o Paola, bracciante agricola morta di fatica. Ma ci sono anche le voci di chi era al servizio della collettivitÃ : il medico, il vigile del fuoco, il poliziotto... E poi i casi piÃ¹ frequenti: i gruisti, gli edili, i lavoratori agricoli. Questo Ã¨ un libro contro l'indifferenza sul tema dei morti sul lavoro. Contro il rischio che di 3 morti al giorno si finisca per non ricordarne nessuno mai. Un oltraggio che un Paese civile non puÃ² consentire.