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Une passion italienne. Les Jacquemart-André collectionneurs: Â«Una risorta casa del Rinascimento italianoÂ» Ã¨ il titolo che lo storico dell'arte italiano Lionello Venturi diede all'articolo che pubblicÃ² nel 1914 in occasione dell'inaugurazione del museo Jacquemart-AndrÃ©. Ã‰douard AndrÃ© (1833-1894) proveniva da una famiglia di ricchi banchieri protestanti. La sua ricchezza e le sue conoscenze gli permisero di diventare rapidamente un amateur il cui gusto, come era noto a tutti i protagonisti del mondo artistico del tempo, divenne sempre piÃ¹ raffinato. NÃ©lie Jacquemart (1841-1912), di origini modeste, raggiunse il successo grazie al suo talento di ritrattista. Nulla sembrava unire queste due personalitÃ cosÃ¬ diverse. Tuttavia, dopo il loro matrimonio nel 1881, la loro passione per il Rinascimento italiano li spinse a creare un museo privato unico nel loro hÃ´tel particulier parigino al 158 di Boulevard Haussmann - come faranno in seguito all'Abbazia Reale di Chaalis - dove dipinti, sculture e oggetti d'arte contribuivano a ricreare l'atmosfera di un palazzo fiorentino del XV secolo. Per quasi trent'anni, grazie ai numerosi viaggi in Italia, la famiglia AndrÃ© strinse legami d'affari e di amicizia con i piÃ¹ famosi antiquari italiani, tra cui Stefano Bardini e Michelangelo Guggenheim, e coltivarono rapporti stretti con i maggiori esperti dell'epoca, come Wilhelm von Bode e Georges Lafenestre, che li aiutarono ad acquistare piÃ¹ di 2.500 opere dai principali centri artistici italiani. Questa collezione, simbolo di una raffinata eleganza, unica ancora oggi, fu lasciata in ereditÃ all'Institut de France nel 1912, con l'obiettivo di farne un museo