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Descrizione del libro

A ottantasette anni compiuti, ovunque celebrato tra i piÃ¹ acuti epistemologi dei nostri giorni, Michel Serres rivendica per sÃ© un unico privilegio: sconfessare motivatamente chiunque deprechi il presente in nome di un passato migliore. Catastrofisti e declinisti di ogni risma sono avvertiti. Non sarÃ consentito loro alcun vagheggiamento del buon tempo andato. Ogni nostalgia del Â«primaÂ» dovrÃ mostrare il proprio volto ipocrita di difesa di prerogative acquisite e chiusura preconcetta al nuovo. CosÃ¬ Vecchio Brontolone, eroe negativo di questo pamphlet, Ã¨ incalzato senza tregua dal suo coetaneo Serres, che gli fa sgranare le litanie edulcoranti dellâ€™Â«eh, una volta sÃ¬ che...Â», per il gusto di rivoltarle una a una. Figlio della profonda provincia francese, Serres li ha vissuti, quei tempi decantati, ma a differenza della gran parte dei professori suoi colleghi ha conosciuto la guerra mondiale e coloniale, la malnutrizione, la durezza del lavoro che sfiancava il corpo, la difficoltÃ degli spostamenti, lâ€™esistenza stentata in ambienti malsani, dove alle donne erano riservati perlopiÃ¹ sudore, sottomissione e ignoranza.
Le conquiste di civiltÃ tanto macroscopiche quanto sottovalutate dai passatisti â€“ il balzo della speranza di vita, la sensibilitÃ ecologica, la paritÃ di genere, i progressi giganti dellâ€™igiene e della medicina â€“ sono perfettibili, certo. Ma perchÃ© dimenticare gli oltre settantâ€™anni di pace, condizione eccezionale nella storia dâ€™Europa? Serres e la sua giovanissima eroina positiva, Pollicina, che con il cellulare tiene in mano il mondo intero, parteggiano per una vita dolce e lieve, solo adesso possibile. Se Ã¨ ottimismo, non presenta perÃ² tratti di ingenuitÃ . Ãˆ combattente, argomentato, trascinante come il brio occitano di una prosa che non ha eguali.