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Descrizione del libro

Il fine della politica Ã¨ quello di governare gli affari umani o Ã¨ un compito a termine, da svolgere in un tempo intermedio, nellâ€™attesa del mondo a venire, quando giustizia e pace regneranno per sempre? Questa domanda â€“ la matrice stessa della Â«teologia politicaÂ» â€“ Ã¨ divenuta possibile quando, nella storia Ã¨ apparsa la categoria giudaica di Â«Ã©schatonÂ»: lâ€™attesa di un Â«mondo a venireÂ», il pieno realizzarsi di quanto, fin dallâ€™inizio, era stato promesso. A partire da qui, lâ€™idea di Ã©schaton ha segnato lâ€™intera storia dellâ€™Occidente e la sua filosofia politica: dal giudaismo, tramite il cristianesimo, Ã¨ giunta al moderno e qui si Ã¨ secolarizzata nella forma delle filosofie del progresso e delle apocalittiche rivoluzionare. Oggi lâ€™Ã©schaton pare giunto al tramonto: nellâ€™odierno tempo senza fine, la storia non deve raggiungere piÃ¹ alcun culmine e non ci resta che governare la contingenza del mondo, portarsi allâ€™altezza della sua improbabilitÃ .
Natoli, in questo breve e denso libro, insegue nei segni della storia i mutamenti che questo concetto centrale ha avuto nei secoli. In origine un termine spaziale, denotante i limiti remoti, i luoghi lontani che si trovano oltre il confine identitario di un territorio, lâ€™Ã©schaton ha assunto nel cristianesimo il suo marcato significato temporale, divenendo il punto cui tendere, il ritorno messianico, il momento nel quale il Giudizio riunirÃ in una sola cosa giustizia e governo. Intanto, perÃ², nella loro attesa sulla terra, gli uomini vivono una dilatata Â«epoca del frattantoÂ». Ãˆ in questo limbo temporale che il governo delle cose umane deve destreggiarsi, darsi un ordinamento, prepararsi al compimento della storia. Fino a quando, nella contemporaneitÃ , lâ€™Ã©schaton perde progressivamente di significato, il tempo si dilata, infinito, e il fine della politica resta la politica stessa.