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Descrizione del libro

Leopardi ci Ã¨ familiare, molto piÃ¹ di altri classici del canone letterario. Tuttavia â€“ come a volte accade con gli affetti profondi â€“ non sapremmo dire tutte le ragioni di questa consonanza. Le letture adolescenti, mediate dalla scuola, lasciano in quelle adulte dei sedimenti che alimentano suggestioni, ma creano anche velature: Ã¨ il caso del pessimismo, il cui manto Â«doloristicoÂ» mette in ombra ambivalenze irriducibili a formule compendiose. Forse perchÃ© nessuna categoria critica, per quanto temperata dallâ€™acume di generazioni di esegeti, sfugge a un certo sentore di convenzione se si espone alla parola leopardiana. Antonio Prete lâ€™ha interpellata lungo unâ€™intera esistenza di studioso e di poeta, ed Ã¨ la sua ininterrotta prossimitÃ ad aiutare la nostra ad articolarsi, a trovare espressione. Sfiorando i testi con rara grazia, Prete ci conduce lÃ dove poesia e pensiero diventano una sola cognizione del mondo, siano i Canti, le Operette morali, lo sconfinato Zibaldone, gli interni dâ€™anima dellâ€™Epistolario. In prosa o in versi, unâ€™identica lingua del sentire, del desiderare e del patire dÃ voce alla finitudine umana, rinuncia a ogni protezione trascendente e sfida la Â«spiritualizzazione delle coseÂ» che scorpora la vita da se stessa. Continuano ad aggirarsi tra noi, ancora piÃ¹ temibili di allora, i fantasmi della modernitÃ , che Leopardi teneva a bada con un pensiero poetante capace di prestare ascolto alla Â«singolaritÃ senziente, rammemorante e fantasticanteÂ». Un antropologo del concreto, cantore del vivente, terrestre e cosmologico insieme, ci viene qui incontro, preso per mano da un grande interprete.