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Descrizione del libro

Apparso nel 1928, il "Romancero gitano" resta senza dubbio una delle opere fondamentali di Federico Garcia Lorca e quella che ne consacrÃ² definitivamente la fama e la popolaritÃ , al punto che lo stesso poeta, anni piÃ¹ tardi, ancora poteva lamentarsi in una lettera a Jorge GuillÃ©n per quell'etichetta di gitanerÃ¬a che gli era rimasta appiccicata addosso: "I gitani sono un tema. E niente piÃ¹. Io potevo essere poeta anche di aghi da cucire o di paesaggi idraulici. Inoltre il gitanismo mi dÃ un'aria di incultura, di mancanza di istruzione e di poeta selvaggio che tu sai bene che non sono. Non voglio essere incasellato. Sento che mi stanno mettendo le catene". Tuttavia, se Ã¨ vero che quello dei gitani Ã¨ solo un tema, Ã¨ anche vero che soltanto un poeta come Lorca poteva sentirlo e penetrarlo fino a trasformarne il facile folklore andaluso in qualcosa di profondo e universale. Come scrive Valerio Nardoni, cui si deve questa nuova traduzione, "il Romancero gitano Ã¨ un 'retablo' cosmico, dove l'unica vera divinitÃ Ã¨ la pena negra, la traccia dell'eterna sconfitta dell'uomo nella sua lotta col mondo".