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L'archivio di Babatha è costituito da documenti in greco, aramaico e nabateo appartenuti a Babatha, piccola possidente giudea vissuta agli inizi del II secolo d.C. Rinvenuti nei primi anni 60 del secolo scorso, al momento della scoperta i documenti erano ancora chiusi nella borsa che Babatha aveva portato con sé in un antro del Deserto di Giuda, ove la donna si era rifugiata e aveva trovato la morte insieme ad altri nel corso dei torbidi connessi con la rivolta di Bar Kokhba (132-135 d.C.). Principalmente inerenti a transazioni economiche e alle vicende legate alla tutela giudiziaria del figlio Yehudah, i documenti consentono uno sguardo unico sulla vita privata della donna e sui conflitti della società in cui visse, travagliata da profonde trasformazioni giuridiche e amministrative, come anche sociali e culturali. Alla prima traduzione integrale in italiano dei documenti dell'archivio e del contratto matrimoniale di Babatha, il volume affianca i testi originali in greco e aramaico, preceduti da un approfondito saggio introduttivo in cui si presenta l'origine e il contesto della scoperta, lo stato degli studi, le caratteristiche dell'archivio e dei singoli documenti alla luce delle indagini più recenti.