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Descrizione del libro

Spesso diffidiamo dell'aggiunta, sospettandola di essere irrilevante (un di piÃ¹), se non addirittura di costituire una minaccia (aggiunta come escrescenza, eccedenza, intruso). L'aggiunta non rappresenta perÃ² solo un pericolo: Ã¨ anche ciÃ² che salva (un ospite inatteso, una sorpresa, un dono). Quando la vita ci mette davanti a un muro, ci guardiamo intorno ansiosamente alla ricerca di aiuto, di un'aggiunta che emendi il mondo dal suo orrore. L'aggiunta costituisce, in questo senso, quel principio di ampliamento interno, che impedisce lo schiacciamento della realtÃ (in latino: realitas) sulla semplice cosa (in latino: res). Come principio di fuga - ma fuga sul posto - essa Ã¨ l'????, il principio primo (analitico e sintetico a un tempo) della realtÃ . Dio per primo Ã¨ aggiunta, cioÃ¨ in-finito, ossia quel finito, capace di contenere piÃ¹ di se stesso. Dove c'Ã¨ aggiunta, la saturazione Ã¨ sconfitta, e torna a essere possibile quella distribuzione, che prima appariva bloccata per mancanza di risorse. Ma allora come giustificare quel primo significato negativo di aggiunta? Compito di una logica dell'aggiunta Ã¨ spiegare come avvenga il passaggio tra le regioni opposte della disperazione e della felicitÃ , o tra due accezioni dell'in-finito: ciÃ² che nega vs ciÃ² che amplia il finito.