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Descrizione del libro

Jean-Paul Sartre manifestÃ² fin da bambino la sua ossessione per Gustave Flaubert imparando a memoria le pagine finali di Madame Bovary. La sua ammirazione divenne astio quando, ormai adulto, riconobbe nel romanziere di SalammbÃ´ un esteta borghese, connivente con la classe cui apparteneva e che pure disprezzava. Volle vedere in Flaubert un avversario, il suo opposto intellettuale e politico; quellâ€™opposto che, come Ã¨ noto, tanto somiglia allâ€™immagine restituita dallo specchio. Forse per questo Sartre accettÃ² di inseguire lâ€™ombra dellâ€™altro scrittore in una magistrale biografia, di trattare il proprio contrario con lâ€™empatia necessaria a comporre un ritratto che fosse anche un riflesso traviato di sÃ©.
Chi era dunque Gustave Flaubert? Lâ€™idiota della famiglia, un bambino preda di lunghi stati dâ€™assenza stuporosa, lo sguardo perso a inseguire miraggi? Oppure, per chi lo conobbe adolescente, lâ€™istrionico attore mancato, il guitto maldestro gravato dalla dannazione di suscitare il riso? O forse lâ€™incurabile nevrotico dellâ€™epistolario, che accarezzava con la mente la corolla di tenebre delle sue malinconie, senza mai lasciarne sfiorire i petali? E come ha potuto divenire un genio quel bambino che i genitori e il fratello avevano destinato a una vita da ebete?
Libro eretico e inclassificabile, ridefinizione dellâ€™etica sartriana della libertÃ , cruciale incontro tra due giganti della letteratura francese, Lâ€™idiota della famiglia â€“ cui si aggiunge oggi la penetrante prefazione di Massimo Recalcati â€“ Ã¨ un viaggio nel dedalo della psiche flaubertiana, nellâ€™arte come via di fuga e rieducazione sentimentale, nellâ€™anomalia claustrofobica della scrittura; ed Ã¨ insieme un tentativo di chiarire in che modo la storia, la societÃ , il contesto familiare â€“ in una parola, lâ€™Altro â€“ diano forma alla vacillante sintesi di un individuo. Al fondo di tutto, unâ€™unica, enorme domanda: che cosa si puÃ² sapere davvero di un uomo?