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Num. Collana: , Nr. 26
La vita religiosa nell'Italia moderna. Secoli XV-XVIII: Questo libro intende offrire un quadro chiaro e il meno possibile allusivo degli aspetti e delle vicende principali della vita religiosa italiana in età moderna (dal 1450 al 1800 circa). Le modalità della vita religiosa sono state descritte non in forma astratta, ma ponendole in rapporto al variare delle dottrine e alla storia delle istituzioni; è chiaro infatti che i rapporti con il soprannaturale nell'Italia moderna sono stati in larghissima parte mediati dalle strutture ecclesiastiche, e gli aspetti di questa mediazione andavano posti in primo piano. Ma al centro del libro si pongono gli uomini più che le istituzioni e le dottrine; o almeno, queste ultime sono state valutate in quanto influivano concretamente sulla vita dei fedeli, sulle loro abitudini e sui loro obblighi quotidiani, sui cambiamenti della loro esperienza, sulle prestazioni che essi richiedevano agli ecclesiastici e che questi ritenevano doveroso offrire loro. Perciò si è cercato in primo luogo di descrivere pratiche, comportamenti, rituali e immagini, nella convinzione che proprio il loro linguaggio sia il più idoneo a cogliere i rapporti della vita religiosa con le strutture di una società e le loro variabili. This book aims to provide a clear picture and as little as possible in terms of major aspects and allusive of religious life in the modern era (since 1450 to 1800). The ways of religious life don't have been reported in abstract form, but placing them in relation to the variation of the doctrines and history of the institutions; It is clear that relations with the supernatural in modern Italy were in large part mediated by ecclesiastical structures, and aspects of this mediation went places in the foreground. But in the middle of the book are asking the men more than the institutions and doctrines; or at least, they were assessed as impacted concretely on the lives of the faithful, their habits and their daily obligations, on changes of their experience, the performance that they required churchmen and they thought proper to offer them. So we tried first to describe the practices, behaviours, rituals and images, in the belief that their language is best placed to grasp the relations of religious life with the structures of a society and their variables.