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Descrizione del libro

Rachel Bespaloff non incontrÃ² mai Simone Weil. Eppure le affinitÃ e le coincidenze biografiche sono tali che si Ã¨ parlato, a giusto titolo, di Â«vite parallele Â»: filosofe entrambe, entrambe ebree di lingua francese, entrambe costrette, nel 1942, a cercare rifugio negli Stati Uniti. E, circostanza ancora piÃ¹ impressionante, nello stesso periodo in cui Simone Weil si concentrava sullo studio dell'Iliade â€“ ne sarebbe nato un saggio fondamentale â€“ Rachel Bespaloff dedicava all'Iliade pagine altrettanto fondamentali, fra le piÃ¹ dense e ispirate che siano mai state scritte. Anche per lei, come per la Weil, nell'Iliade la Â«forzaÂ» appare come Â«la suprema realtÃ e insieme la suprema illusione dell'esistenza Â». Nel poema non ci sono dunque nÃ© giusti nÃ© malvagi, ma solo Â«guerrieri in lotta che trionfano o soccombono ... Condannare o assolvere la forza equivarrebbe quindi a condannare o assolvere la vita stessaÂ». E nell'Iliade, come nella Bibbia, Â«la vita Ã¨ essenzialmente ciÃ² che non si lascia valutare, misurare, condannare o giustificare dal viventeÂ».