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Il perdurare della crisi economico_finanziaria e il progressivo arretramento del welfare state fanno sì che si ricorra sempre più al trust per bisogni di primaria importanza. Il ricorso al trust, infatti, è continuamente legato all’occorrenza di preservare l’integrità del patrimonio di famiglia, in modo che questo non possa essere coinvolto nelle vicende private o imprenditoriali dei coniugi; alla necessità di offrire modelli di garanzia più adeguati alle nuove richieste della prassi dei rapporti commerciali; all’urgenza di gestire situazioni patologiche della vita dell’impresa – come nell’ambito delle procedure fallimentari e nell’ipotesi di ristrutturazione del debito –; ovvero a scopi eminentemente di pubblica utilità, solidarietà e di sostegno dei deboli. Nasce così l’esigenza di fornire una trattazione dell’argomento che, seppur ispirata a criteri di rigore e serietà, consenta a chi non è giurista «di estrazione» di accedere con semplicità alla materia.L’AUTORE Vincenzo Bancone, si è specializzato in diritto privato europeo e comparato alle università di Roma (la «Sapienza») e Genova. È stato visiting fellow presso il Max Planck Institute for Comparative and International Private Law di Amburgo. Socio della «Società Italiana per la Ricerca nel Diritto comparato (SIRD)» e dell’Associazione «Il trust in Italia », insegna stabilmente al Master in «Diritto dei trust e degli affidamenti fiduciari» dell’Università di Genova e al Master «Diritto e Impresa» de Il Sole 24 ore. È autore di diverse monografie – tra le quali Trust ed enti non commerciali (2009) e Le organizzazioni non profit (2011) – e di numerosi saggi, pubblicati anche in inglese, aventi ad oggetto il diritto dei trusts.