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La prassi legata all’emanazione di leggi cd. «interpretative» ha ormai assunto proporzioni tali da non consentire di relegare il fenomeno nell’ambito dell’eccezionalità. Anche il diritto civile sembra essere stato interessato, nel corso dell’ultimo cinquantennio, da significativi interventi del legislatore «interprete», che inducono a porsi il problema relativo al reale impatto della legislazione cd. «d’interpretazione» rispetto ai rapporti civilistici. Il volume, dopo un’analisi ricostruttiva del fenomeno dell’«interpretazione autentica» idonea ad evidenziarne l’estraneità rispetto alla vera attività ermeneutica, valuta l’influenza delle leggi «interpretative» nell’ambito del diritto civile, con particolare riferimento al problema maggiormente significativo afferente a siffatte leggi, ovvero la loro pretesa efficacia «naturalmente» retroattiva. Una ricostruzione del medesimo fenomeno, conforme al sistema costituzionale ed alla gerarchia dei valori che lo caratterizza, induce a ritenere che solo dal bilanciamento, da operarsi nel caso concreto, dell’interesse alla tutela dell’affidamento con quello di volta in volta veicolato dalla disposizione «interpretativa» può ragionevolmente desumersi l’efficacia temporale di quest’ultima.L’AUTORE Pietro Virgadamo, dottore di ricerca in Diritto civile presso l’Università Lumsa, sede di Palermo, professore a contratto di Diritto di famiglia e delle persone nella medesima Università, è specialista in Diritto civile presso la Scuola di specializzazione in Diritto civile dell’Università degli Studi di Camerino. È coautore con il Prof. Giovanni Giacobbe del volume Il matrimonio, tomo II, Separazione personale e divorzio, edito nel Trattato di diritto civile diretto da R. Sacco e di numerosi saggi e note a sentenza.