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La marcia su Roma tra storia e mito: Questo libro Ã¨ dedicato allo svolgimento della marcia su Roma, che permise a Mussolini di arrivare al potere e d'instaurare il fascismo in Italia. Avendo preso il treno la sera del 29 ottobre, acclamato dalla folla alla sua partenza da Milano, il duce attraversÃ² il Rubicone in vagone letto. Arrivato a Roma la mattina del 30, secondo la leggenda indossÃ² una nuova camicia nera per recarsi al Quirinale, la residenza del re Vittorio Emanuele III. Alla luce di una documentazione essenzialmente inedita, Didier Musiedlak, cento anni dopo, tenta di scoprire ciÃ² che, nella struttura dell'avvenimento, rientrava nel mito. Interpretata dai fascisti come una rivoluzione, in realtÃ la marcia risponde poco a questa definizione. Mussolini continuÃ² a esitare sulla tattica migliore da adottare, rimanendo a Milano lontano dal campo di battaglia. Il piÃ¹ delle volte, il duce restÃ² in disparte, attendista, spettatore piÃ¹ che attore, talora senza sapere come avrebbe potuto tirarsi fuori dalle situazioni piÃ¹ spinose. L'insurrezione fu effettivamente un'impresa collettiva guidata dallo stato maggiore del Partito nazionale fascista. Il primo posto spetta ai capi squadristi, che si mobilitarono da soli. Ma l'apparato militare rappresentato dalla Milizia era lungi dall'essere operativo. Stimati da Italo Balbo a poco piÃ¹ di 19.500 uomini, lontano dalla cifra, spesso presentata, di 26.000 uomini, tutto lascia pensare che i miliziani fascisti sarebbero stati annientati dall'esercito regolare se fosse avvenuto uno scontro. La vera battaglia vinta a spese dei rappresentanti dell'Italia liberale si giocÃ² su