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Descrizione del libro

Sentire Ã¨ "disporre delle facoltÃ dei sensi". Ãˆ qui che comincia l'estetica: prima di contrassegnare, nella modernitÃ , l'oggetto di una specifica disciplina filosofica, estetico Ã¨ l'aggettivo che descrive uno stato di sensibilitÃ primaria del vivente, una potenza del corpo in attesa del contatto con l'esterno. Ma oggi "chi" sente? Il sentire contemporaneo Ã¨ innervato, embricato, articolato dalla comunicazione. Il nostro privato - la nostra soggettivitÃ - non Ã¨ mai interamente nostro. L'interioritÃ Ã¨ lavorata dalle agencies mediali, ostaggio del marketing, oggetto di contesa nell'economia delle esperienze. Questo libro elabora un'ipotesi: il sentire non appartiene piÃ¹ a un soggetto ma Ã¨ prodotto da una macchina. Si puÃ² estendere al sociale la nozione moderna di macchina, che appare giÃ nell'opera di Marx, alla metÃ dell'Ottocento? Di conseguenza, che cosa puÃ² essere o diventare un soggetto-del-sentire, dunque un soggetto propriamente estetico, se usciamo dalle coordinate del senso comune: interioritÃ , immediatezza, spontaneitÃ , scelta? E come funziona oggi questa macchina che fa-sentire, e che Ã¨ insieme estetica ed economica? Com'Ã¨ un desiderio embricato, coinvolto inestricabilmente nei dispositivi che pre-dispongono del sentire, oggi? E come chiamare il prodotto esemplare della macchina?