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Descrizione del libro

"Guarda le piante. Protese verso l'alto eppure con i piedi per terra. Prova a immaginare un albero capovolto: la testa sotto, gli arti in alto. La testa dell'albero, caro il mio David, sono le radici, mica i rami e le foglie. E gli alberi, quanto a stare al mondo la sanno lunga. Molto piÃ¹ di noi umani". Il ricino Ã¨ un arbusto, neanche un albero: pieno di ambizioni e contraddizioni, ma niente piÃ¹ che un piccolo fusto quasi raso terra e rami in ordine sparso. Quel poco che Ã¨ si fa grande, nel bene e nel male, dentro la storia. Il ricino Ã¨ la prova dell'esistenza di un Dio onnivedente per il profeta Giona. Il ricino Ã¨ l'infausto olio strumento di tortura del fascismo. A volte, perÃ², queste sue proprietÃ diventano benefiche: il micidiale purgante aiuta, quando Ã¨ il caso, ad allargare il canale di parto di una donna che sta per diventare madre e lo farÃ quasi ridendo, per merito del medicinale estratto dalla pianta. La storia, qui, parte da Ben Gurion che andava in spiaggia e si metteva a testa in giÃ¹ perchÃ©, diceva, quella posizione era provvidenziale per mettere ordine ai pensieri. Su quella stessa spiaggia di Tel Aviv, secoli e millenni prima, ci piace immaginare il piccolo profeta biblico che arriva trafelato, in fuga dall'ordine di Dio che gli ha appena detto: "Vai in questa direzione, a fare il tuo lavoro di profeta". E lui niente, si mette a correre nella direzione opposta. E scappa, scappa dal destino sino a quando Dio non gli mette davanti una pianta di ricino.