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Storie dell'arte per quasi principianti: I numeri dei visitatori di mostre e di musei vanno di giorno in giorno aumentando, tanto da farci interrogare sulla richiesta di un'offerta culturale che sembrerebbe essere piÃ¹ urgente, ma che, con sempre maggiore frequenza, si esaurisce nella superficialitÃ e nella frettolositÃ . L'interrogativo di cosa rimanga dell'esperienza di visita ai milioni di turisti che si trascinano stancamente nelle sale dei grandi musei o che si accalcano negli spazi dell'ennesima mostra dedicata agli impressionisti Ã¨ alla base dell'idea di questo libro, con l'ambizione di trasformare l'incontro con l'opera d'arte in una festa dove consapevolezza e godimento dialogano tra loro. Decifrare e raccontare il concetto mutevole dell'opera d'arte e della bellezza, attraversarne la storia, Ã¨ operazione di certo non facile, ma Ã¨ possibile coniugare la conoscenza con l'emozione. Si tratta di fornire, anche ai non addetti ai lavori, alcuni strumenti disciplinari e alcune riflessioni metodologiche servendosi della chiave narrativa che, come scrive Tahar Ben Jelloun, "Ã¨ un omaggio all'inesauribilitÃ del reale e apre porte e finestre su un universo piÃ¹ intimo". Articolato in cinque capitoli che affrontano tematicamente la Storia dell'Arte tra Quattrocento e Settecento (contesto, "etichette" storico-artistiche, soggetto, stile, ereditÃ artistiche), con alcune incursioni finali nel XXI secolo, questo libro Ã¨ rivolto a studenti e "principianti" che vogliano scoprire i molteplici codici interpretativi dell'arte, riflettendo al contempo sugli strumenti che possono renderci maggiormente familiari musei e monumenti cThe numbers of visitors to exhibitions and museums are increasing day by day, so much so that we wonder about the demand for a cultural offer that would seem to be more urgent, but which, with increasing frequency, is exhausted in superficiality and haste. The question of what remains of the experience of visiting the millions of tourists who drag themselves wearily in the halls of the great museums or who crowd into the spaces of yet another exhibition dedicated to the Impressionists is the basis of the idea of this book, with the ambition to transform the encounter with the work of art into a party where awareness and enjoyment dialogue with each other. Deciphering and telling the changing concept of the work of art and beauty, going through its history, is certainly not an easy task, but it is possible to combine knowledge with emotion. It is a matter of providing, even to non-experts, some disciplinary tools and some methodological reflections using the narrative key that, as Tahar Ben Jelloun writes, "is a tribute to the inexhaustibility of reality and opens doors and windows to a more intimate universe". Divided into five chapters that deal thematically with the History of Art between the fifteenth and eighteenth centuries (context, historical-artistic "labels", subject, style, artistic legacy), with some final forays into the twenty-first century, this book is aimed at students and "beginners" who want to discover the multiple interpretative codes of art, while reflecting on the tools that can make museums and monuments more familiar with