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Descrizione del libro

Esiste una relazione sotterranea che l'attiguitÃ storica e stilistica fra due o piÃ¹ opere dissimula e veicola. Per coglierla Ã¨ necessario pensare che ciÃ² che nasconde svela e che ciÃ² che svela nasconde, ovvero che l'aspetto storico della ricerca nasconde e svela quanto di archetipico la storia stessa racchiude. Lo nasconde perchÃ© alla storia in quanto disciplina non Ã¨ metodologicamente concesso di andare oltre i propri confini epistemologici e di conseguenza essa ignora tutto ciÃ² che le Ã¨ (apparentemente) estraneo. Al tempo stesso, non potendo nulla essere estraneo alla storia, essa non puÃ² che veicolare e svelare ciÃ² che giÃ comprende in sÃ©. Tale svelamento puÃ² compiersi attraverso un "montaggio" che permette un relazionarsi di dati storici e stilistici in grado di fare dialogare le opere su un piano piÃ¹ profondo, strutturale, antropologico. Due dipinti di Marco d'Oggiono, la "Vergine delle rocce" e la "Lucrezia romana", firmati in greco sul verso, costituiscono un significativo caso studio rinascimentale su cui esercitare un tipo di storia dell'arte antropologicamente orientata. Prefazione di Claudia Cieri Via.