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Descrizione del libro

Ãˆ indispensabile dare fuoco al Louvre per affermarsi tra i maestri del proprio tempo? Per rispondere a questa provocazione, negli anni sessanta il critico d'arte Pierre Schneider invitÃ² undici celebri artisti - fra cui Giacometti, MirÃ³, Chagall, Steinberg - ad accompagnarlo, uno per volta, attraverso le sale del museo per eccellenza. La veritÃ che ne emerse Ã¨ valida tutt'oggi: il Louvre esercita un richiamo inesauribile sul vero artista, il quale sa instaurare un dialogo fra pari con i giganti che vi dimorano. Schneider registra ogni commento, ogni gesto, perfino i silenzi e gli umori altalenanti dei suoi interlocutori, dei quali tratteggia in poche battute l'itinerario del pensiero. Poi, al momento buono, la domanda insidiosa. Le loro repliche - a volte feroci, a volte ammirate, mai deferenti - rivelano un acume raro nello scandagliare opere con cui dimostrano una intimitÃ fuori dal comune. Assistiamo cosÃ¬ all'imprevedibile commozione di Chagall davanti a Courbet (Â«un grande poetaÂ»), alla sua stizza di fronte a Ingres (Â«troppo leccatoÂ»), alla predilezione di Giacometti per l'autoritratto di Tintoretto (Â«la testa piÃ¹ magnifica del LouvreÂ»), ai fischi di ammirazione che MirÃ³ rivolge ai mosaici africani. In queste trascinanti passeggiate soffia uno spirito di riconciliazione fra vecchio e nuovo che mette in crisi l'idea del museo quale deposito di oggetti obsoleti, incapaci di parlare ai contemporanei. Ai suoi undici visitatori d'eccezione il Louvre appare, di volta in volta, come una scuola per affinare la visione, il cimitero ideale, una macchina del tempo che azzera scarti millenari, ma soprattutto il luogo in cui Ã¨ possibile misurarsi con quanto di piÃ¹ grande Ã¨ stato creato dall'inizio dei tempi.