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Trama del libro

"Parlo di una terra che non esiste. I fiumi, le montagne, le pianure possono anche avere nomi angolani. Ma la loro collocazione nello spazio Ã¨ stata sovvertita dalla forza degli spiriti, nessuna cosa si trova dove dovrebbe. Sono impotente contro la volontÃ degli spiriti. Parlo di gente che non esiste. Parlo di Ulume, che in una lingua significa l'Uomo, ma non l'ho mai incontrato, in nessun posto. NÃ© Munakazi, che in un'altra lingua significa la Donna, ha mai messo piede su questa terra. Parlo di un amore e di una trasgressione. ChissÃ , forse la trasgressione non Ã¨ mai stata possibile. Ma la granata Ã¨ esistita, quella granata che delineÃ² nel cielo spaventato dell'altopiano l'immagine della donna amata. Ma una granata, anche se con tale magia, puÃ² materializzare un Mondo? Parlo di lotte e di guerre che non sono mai esistite, perchÃ© anche solo evocarle puÃ² far tornare la barbarie. PerciÃ² questo libro dev'essere letto e dimenticato appena chiuso. PerchÃ© non svegli spiriti malvagi dell'intolleranza e della follia. I piÃ¹ vecchi lo sanno, non dobbiamo ricordare quello che non Ã¨ mai accaduto". In "Parabola della vecchia tartaruga" emergono il dialogo e lo scontro fra le tradizioni angolane africane e i modelli portati dagli ex colonizzatori e ormai parte integrante della cultura della nuova Africa. Al centro della narrazione ci sono l'amore bigamo fra Ulume e Munakazi, il disastro della guerra che sconvolge la vita delle comunitÃ rurali e l'immagine di una cittÃ utopica (Calpe), incarnazione del sogno, piÃ¹ o meno illusorio, rincorso dalle nuove generazioni.