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Descrizione del libro

Lâ€™industria delle costruzioni dellâ€™Italia fascista fu caratterizzata da un alto grado di complessitÃ
a causa della continua mediazione tra molteplici soggetti produttivi e politici, secondo le diverse esigenze
locali/nazionali, nonchÃ© della ricerca, propria dellâ€™attualismo di Gentile, di unitÃ espressiva tra valori contemporanei e identitÃ storica. Pertanto, nellâ€™imponente produzione edilizia pubblica si esplicÃ² una viva dialettica con le esperienze internazionali. Il saggio pone in rilievo il pensiero e lâ€™operato di figure quali Piacentini, Pagano, Persico, Olivetti, Piccinato, Vaccaro, Ponti, Mazzoni, Michelucci, Libera, Capponi, Ridolfi, Terragni, Albini, BBPR, Figini e Pollini, ricostruendo il profilo di unâ€™architettura ben piÃ¹ drammaticamente ideata a fronte di consolidate e consolanti generalizzazioni.

Indice

Introduzione
1. Unâ€™?identitÃ controversa: la specificitÃ del contributo italiano al Movimento Moderno
2. Le premesse
3. Ideologia e architettura
4. Lâ€™?avvio del Movimento Moderno in Italia
5. 1932-1942 Architettura, cittÃ e territorio
6. Epilogo 1945-1946
Bibliografia
Appendice