Descrizione | Descrizione del libroNel presentare questi due capolavori, da lui tradotti, Camillo Sbarbaro scrive: «Con Euripide si verifica nella tragedia greca una violenta frattura. L'intreccio, quasi assente in Eschilo e lineare in Sofocle, si complica in Euripide al punto da far nascere la necessità d'un prologo che illumini il pubblico sull'antefatto e si aggroviglia al punto da richiedere l'intervento della divinità . Dell'unità , monolitica nei primi due, prende il posto la varietà ; per tener desta l'attenzione, al sublime e all'eroico Euripide alterna abilmente il volgare, e al patetico il comico. A turbare definitivamente la severa linea classica, fa la sua comparsa un acceso romanticismo e la discussione sofistica; e s'inaugura l'uso di tutti gli espedienti teatrali (colpi di scena, riconoscimenti, ecc.) che passeranno poi in eredità alla commedia nuova, in una nuova fase della meravigliosa fioritura dell'arte greca».
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