Descrizione | Un romanzo autobiografico, in cui l'autore rispolvera i suoi ricordi più belli legati alla fanciullezza vissuta a Torino, ricordi rivissuti nel presente di un'altra città, lontana e diversissima, nel presente di un "vecchio" che sente di essere stato chiamato "lì". Forte risulta l'influenza degli autori che più ha amato e ama, da Garcìa Marquez a Saramago, a Philip Roth. E c'è la riproposizione di una "poiètica" che intende la scrittura come "invenzione", come ritrovamento di cose, di affetti, di luoghi, di "storie nelle quali come dice Saramago - anche se uno non c'è stato, c'è stato". |