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Descrizione del libro

L'angoscia della caducitÃ Ã¨ il vero punto di partenza di Schiller. Nulla Ã¨ piÃ¹ terribile della rappresentazione della morte, dell'impossibilitÃ di fissare per sempre la pienezza dell'essere. Â«Anche il bello deve morire!Â» Ã¨ la solenne esclamazione iniziale di una delle sue piÃ¹ compiute composizioni Uriche, la NÃ¤nie. E la morte Ã¨ anche il tema ricorrente di questi tre saggi sul sublime e sul patetico. Privata di questa sua tragica dimensione, la cultura estetica rischia di diventare una cultura della menzogna, un occultamento della caducitÃ dell'esistenza e delle sue forme. Il sublime deve quindi Â«accompagnarsi al bello Â», nel senso di esprimere la sua piÃ¹ profonda e tragica dimensione, rivelando il caos che si cela dietro l'armonia e la razionalitÃ delle forme, l'orrore della caducitÃ ; mentre la cultura della mera bellezza Ã¨ denunciata come mistificazione, come cultura della dÃ©cadence. Il sentimento del sublime Ã¨ dunque un gesto di rinuncia: di riconoscimento dei fi-miti della soggettivitÃ ; ma Ã¨ anche un gesto di utopia: di fondazione del proprio essere nel mondo. La tragicitÃ dell'esistente, i limiti del sensibile (dell'intelletto) si rovesciano continuamente nel sentimento del sublime in valore, nella percezione dell'infinitÃ della natura razionale dell'uomo. (Dallo scritto di Luigi Reitani)