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Descrizione del libro

Il libro di Andrea Montanari si confronta con la natura giuridica della performance artistica e cioÃ¨ con quell'attivitÃ che ha giÃ di per sÃ© i connotati della creativitÃ sul terreno artistico ma pur non riuscendo a isolarli e a renderli stabili, cosÃ¬ da farli divenire una realtÃ a sÃ© stante. Il che induce a ritenere che la performance artistica, proprio nel suo aspetto esistenziale, si sottrae ad essere inquadrata "in un bene" dal punto di vista giuridico, tale da poter essere oggetto di proprietÃ o comunque di un diritto di appartenenza. Il che ha origine nel fatto che essa ha, in primo luogo, una consistenza mobile e/o meglio di difficile "apprensione", nella misura in cui tende ad identificarsi con la stessa attivitÃ di colui che ne Ã¨ il creatore. La difficoltÃ dunque di caratterizzarla come opera dell'ingegno, protetta ai sensi dell'art. 1 legge sul diritto d'autore, Ã¨ piÃ¹ che evidente, proprio in considerazione del fatto, come si Ã¨ detto, che essa, per il suo carattere, non riveste quel connotato di stabilitÃ e durata, che Ã¨ proprio di ogni opera degna di protezione. Eppure, proprio il suo carattere, Ã¨ tale da evocare un bisogno di tutela che ne valorizzi il contenuto giÃ invece creativo, e ne incentivi la formazione. La forma giuridica dunque che appare piÃ¹ idonea a rappresentarne l'es-senza Ã¨ come sostiene l'Autore proprio quella della "prestazione", che figura oggetto di un rapporto obbligatorio. L'obbligazione, com'Ã¨ noto, Ã¨ la forma giuridica che assumono i rapporti che strumentalmente sono il veicolo attraverso il quale si scambiano tra i soggetti beni od utilitÃ . E ciÃ² ha luogo strumentalmente attraverso lo scambio di "prestazioni". Ora la intrinseca natura della performance artistica Ã¨ proprio quella di "una attivitÃ ", ancora legata al suo autore, destinata a portare all'esterno un aliquid novi sul terreno artistico...