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Descrizione del libro

Il filo conduttore della ricerca di Maria Cristina Degoli Ã¨ lâ€™adeguatezza delle prestazioni pensionistiche a fronte di una diffusa destrutturazione del lavoro (nel lessico corrente lavoro non standard), poco o per nulla compatibile con il sistema assicurativo che connota lâ€™attuale sistema previdenziale, con la generalizzazione dal 1Â° gennaio 2012 del metodo di calcolo contributivo delle pensioni. Il quesito di fondo al quale lâ€™A. intende dare una risposta, in aderenza ai principi costituzionali, Ã¨ se la tutela pensionistica debba essere mantenuta nellâ€™area della previdenza, con gli opportuni aggiustamenti, ormai improcrastinabili se si vuole garantire lâ€™adeguatezza delle prestazioni, ovvero se Ã¨ ormai inevitabile la trasmigrazione nellâ€™area dellâ€™assistenza, come da taluni propugnato, sganciandola definitivamente dalla logica assicurativa. La questione, giÃ dibattuta negli anni successivi alla riforma del 2011, Ã¨ letteralmente esplosa con lâ€™entrata in vigore del decreto legge n. 4/2019 che ha definitivamente messo in crisi lâ€™impianto assicurativo della nostra previdenza, introducendo prestazioni che sovente sopravanzano come importo quelle collegate alla contribuzione versata (sia pure assoggettando il diritto a condizioni non previste per le prestazioni previdenziali). CiÃ² vale per la NASpI che (prima delle modifiche apportate dalla l. n. 234/2021) nella parte finale di percezione si riduce per via del dÃ©calage, andando sotto lâ€™importo del Reddito di cittadinanza, e vale anche per le pensioni contributive, per gli importi piÃ¹ bassi anchâ€™esse attestate sotto lâ€™importo della pensione di cittadinanza. In entrambi i casi il d.l. n. 4/2019 prevede una integrazione, di natura marcatamente assistenziale, ma in tal modo mettendo in discussione (id est devalorizzando), secondo lâ€™A. la logica assicurativa, cioÃ¨ lâ€™interesse al versamento della contribuzione sia contro la disoccupazione sia per lâ€™evento IVS.