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Num. Collana: , Nr. 1
Il terrorismo spiegato a mio figlio: Immagini traumatiche, azioni che vanno ben al di là della ragione, la morte distribuita alla cieca fra gente comune inerte - allo stadio, nei teatri, al bar, in aeroporto -, l'ansia che afferra intere società... I giovani sono la preda migliore per la paura che è ormai al cuore dell'Europa, con gli ultimi attacchi jihadisti, da quando nel 2014 i fondamentalisti hanno proclamato l'esistenza di uno Stato Islamico. Come aiutare i ragazzi a liberarsi della paura? Come spiegare loro cosa sta succedendo, cosa c'entra tutto questo con la religione e quanto invece ha a che fare con interessi, politiche, e dinamiche che risalgono al passato? Ben Jelloun sceglie la strada della chiarezza, iniziando a far luce anzitutto sulle parole che usiamo. Prima fra tutte, la parola "terrorismo", che utilizziamo per alcuni sanguinosi episodi di ispirazione politica ma anche per l'esplosione attuale del fondamentalismo islamico. Traumatic images, actions that go far beyond reason, death distributed blindly between ordinary people limp-in the stadium, in theaters, at the bar, at the airport, the anxiety gripping whole societies. Young people are the best prey for the fear that is now at the heart of Europe, with the latest attacks jihadists, since in 2014 the fundamentalists have proclaimed the existence of an Islamic State. How to help children to get rid of fear? How to explain to them what's going on, what does this have to do with religion and how much has to do with political interests and dynamics that date back to the past? Ben Jelloun chooses the path of clarity, starting to shed light firstly on the words we use. First of all, the word "terrorism", which we use for some bloody episodes of political inspiration but also for the current explosion of Islamic fundamentalism.