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Descrizione del libro

L'opera in versi della svedese Karin Boye (1900-1941), di cui questa antologia, fin dalla sua prima edizione nel 1994, ha offerto e offre in Italia la piÃ¹ ampia testimonianza, Ã¨ fra le piÃ¹ rilevanti del secolo: e non solo in Scandinavia, dove il suo magistero poetico Ã¨ stato da subito fertile e di potente suggestione. La Boye fu donna di grande passionalitÃ , di intensi amori etero e omosessuali che, per essere vissuti con tormento ma senza menzogna, suscitarono non poco scandalo nella Svezia del suo tempo. Fu intellettuale animata da un sincero ardore civile e politico, tanto da militare attivamente nelle file del movimento radicale Â«ClartÃ©Â»; ma anche tanto da sentire, con un orrore che la condusse al suicidio, la violenza e il sangue della guerra: ciÃ² che accadde del resto alla Woolf la cui morte ispirÃ² alla Boye una delle poesie piÃ¹ belle. Inoltre, fu la sensibile e lungimirante organizzatrice di cultura che promosse la fondazione della rivista letteraria d'avanguardia e di tendenze freudiane Â«SpektrumÂ», dove pubblicÃ² la prima traduzione di "La terra desolata" di Eliot. PubblicÃ² anche novelle e romanzi, fra cui "Kallocaina" (1940) oramai un classico della fantascienza. Nei versi della Boye c'Ã¨ un tono meditativo, serio e in apparenza sommesso, che Ã¨ in realtÃ il discorrere denso e spontaneo dell'anima capace di esplorare in profonditÃ le proprie Â«terre nascosteÂ». Ne scaturisce un'opera quietamente musicale, di grande formalizzazione, ma altamente comunicativa; di un inconsueto nitore classico, frutto di una lingua che, pur conoscendo aspetti dell'uso culto, fluisce tuttavia con infinita facilitÃ : quella del parlato, senza averne i vezzi e le sciatterie. Nel cuore palpitante della poesia di Karin Boye, il lettore troverÃ , limpida e autentica, una straordinaria tensione spirituale, uno slancio etico verso la bellezza, l'assoluto, che conferiscono ai suoi versi i tratti memorabili della grande poesia.