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?x(fx) logica della decisione: Fare filosofia significa, prima di tutto, occuparsi del linguaggio e delle lingue. Quando pensiamo a qualcosa, ma anche quando semplicemente percepiamo qualcosa, il "qualcosa" che percepiamo e a cui pensiamo Ã¨ stato percepito e pensato attraverso la mediazione, tanto piÃ¹ invasiva quanto meno avvertita, dei pensieri che prendono forma nella lingua in cui pensiamo. E questo significa che non Ã¨ possibile separare l'ontologia - il sapere relativo a ciÃ² che Ã¨ - dalla teoria del linguaggio, cioÃ¨ dai discorsi su ciÃ² che c'Ã¨. L'essere, per l'animale che parla, Ã¨ inseparabile da quello che se ne dice. Ma che cos'Ã¨, propriamente, che c'Ã¨? C'Ã¨, per l'animale che parla ed Ã¨ parlato dal linguaggio, ciÃ² che lo stesso linguaggio ha deciso, sovranamente, che ci sia. Ãˆ questa l'originaria e inaggirabile violenza del linguaggio, che non Ã¨ quella contenuta in alcune particolari espressioni (ad esempio il cosiddetto hate speech), come se in linea di principio potesse esistere un modo di parlare non violento e neutrale; la violenza Ã¨ insita nello stesso dispositivo linguistico, nella 'sua' decisione di dire il mondo in un certo modo anzichÃ© un altro. In questo senso, come diceva Roland Barthes, il linguaggio Ã¨ fascista.