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Diciannove lettere sul giudaismo: Se non il piÃ¹ influente, di certo Samson Raphael Hirsch (Amburgo 1808-Francoforte s.M. 1888) Ã¨ stato il rabbino e il filosofo europeo dell'ebraismo piÃ¹ acuto e sistematico del XIX secolo. Non c'Ã¨ manuale di pensiero ebraico che non gli ascriva il titolo di padre nobile dell'ortodossia moderna, detta anche (con espressione piÃ¹ problematica) neo-ortodossia. Le "Diciannove lettere sul giudaismo", che Hirsch firmÃ² con lo pseudonimo Ben Uziel, sono una conversazione, tramite un dialogo epistolare, tra un giovane rabbino-filosofo di nome Naphtali e lo studente ebreo Benjamin, sul valore della religione in generale e sul giudaismo in particolare, sulla perenne attualitÃ delle leggi della TorÃ e degli insegnamenti dei maestri di Israele, validi sempre pur nel cangiare delle epoche e delle culture nelle quali le molte generazioni di ebrei si trovano a vivere. L'opera di Hirsch puÃ² oggi rappresentare un'inattesa scoperta e un'occasione dentro la cultura occidentale per fare o rifare i conti con l'intera ereditÃ biblica e con la sua piÃ¹ autentica interpretazione, quella del giudaismo rabbinico, che Ã¨ un oceano nel quale si puÃ² navigare solo se guidati da grandi maestri del calibro dello stesso Samson Raphael Hirsch. Questo Ã¨ il suo primo libro pubblicato in italiano.